Villa Ada / Parco Caffarella (Roma) ************************************
Durante i Tours di Discovering Wild Plants imparerete a riconoscere le piante selvatiche utilizzando metodi semplici ed efficaci basati sullo studio e sull’osservazione di elementi quali le caratteristiche morfologiche e strutturali di fiori, foglie e frutti, l’habitat di crescita, le sensazioni tattili e gli odori. Ci soffermeremo in particolare sulle piante commestibili, approfondendo la loro conoscenza ed evidenziando le differenze con eventuali piante tossiche simili, in modo da evitare spiacevoli confusioni. Saranno illustrate le modalità e le regole per raccogliere le erbe spontanee in modo sicuro, sostenibile e nel pieno rispetto della natura e vi consiglierò come trasformarle in cucina in piatti originali, genuini e gustosi.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
Per maggiori informazioni e per iscriversi: 3335712359 Whatsapp – Telegram robertovetromile@gmail.com
Villa Ada: sabato 6 MARZO Parco Caffarella: domenica 7 MARZO
La passeggiata avrà inizio alle ore 10:00 e terminerà alle ore 12:30 circa.
Nel rispetto di tutti i partecipanti è richiesta massima puntualità.
Il luogo dell’appuntamento sarà comunicato a prenotazione effettuata.
Di Crocus (Zafferano selvatico) in Italia abbiamo 16 specie selvatiche spontanee, più Crocus sativus, lo Zafferano coltivato, specie sterile moltiplicata e riprodotta solo dall’uomo. In realtà ci sarebbe anche il Crocus neglectus le cui differenze però con Crocus neapolitanus sono talmente impercettibili che, non me ne vogliano i floristi, ho preferito non inserirlo nella lista. Ci sono diversi elementi diagnostici che possono aiutarci a determinare le varie specie, in basso uno schema che ho realizzato servendomi delle chiavi di identificazione e delle descrizioni del Pignatti vecchia e nuova edizione.
Colchicum e Crocus due generi eternamente appaiati, scambiati, discussi. Quando un Crocus o un Colchicum viene postato sui gruppi social che si occupano di riconoscimento i litigi sono assicurati! Il Crocus è il genere dello Zafferano, per la precisione lo Zafferano che usiamo in cucina è il Crocus sativus, che non cresce spontaneamente, ma viene coltivato. Tutti i Crocus nati e cresciuti spontaneamente sono altre specie (attualmente in Italia sono presenti 16 specie diverse di Crocus) e vengono o dovrebbero essere chiamati Zafferano selvatico, sono un po’ diversi tra loro e dal Crocus sativus, ma sempre Crocus sono. Poi c’è il Colchicum, una delle piante più velenose che abbiamo in Italia, che può provocare anche la morte se ingerito, come già accaduto in passato. Chiamarlo Zafferano selvatico, come ho sentito fare a volte, è molto scorretto perché genera ulteriori confusioni e perché il Colchicum non c’entra niente con lo Zafferano: è il Colchicum ad essere velenoso e non lo Zafferano selvatico!
Vediamo le somiglianze: appartengono entrambi alla classe delle Monocotiledoni, quindi le foglie sono più o meno lanceolate-lineari con nervature parallele e margine intero; i fiori sono solitari ed hanno una struttura con simmetria trimera (tepali = 3+3, carpelli = 3, stili e stimmi = 3), il frutto è una capsula costituita da 3 valve; entrambi sono provvisti di un bulbotubero sotterraneo che funge da organo di riserva. Le somiglianze finiscono qui.
Passiamo alle differenze: prima descrivendo la struttura del fiore ho evitato di citare gli stami, essi infatti sono l’elemento fondamentale per distinguere i due generi: infatti mentre nei Crocus gli stami sono soltanto 3 (come in tutte le Iridaceae, la famiglia a cui esso appartiene), in Colchicum (famiglia Colchicaceae) gli stami sono invece 6. La presenza di soli 3 stami nei Crocus, e in tutte le altre Iridaceae, è un elemento alquanto eccezionale, visto che in tutte le altre Monocotiledoni (tranne Poaceae e Orchidaceae) il numero di stami è sempre 6, e direi anche una fortuna essendo un elemento così facilmente osservabile che ci permette di distinguere i due generi in modo così netto e preciso senza alcuna incertezza. Unica eccezione è Colchicum gonarei, presente solo in Sardegna, che ha solo 4 stami anziché 6.
Un altro elemento che può aiutare a distinguere le due piante sono le foglie. Anche in questo caso è presente un fenomeno alquanto eccezionale, questa volta nel Colchicum, che può aiutarci nella determinazione. I Colchicum, infatti hanno un ciclo vitale molto particolare: producono, generalmente in agosto-settembre, soltanto i fiori, mentre le foglie ed i frutti compariranno soltanto nella primavera successiva per poi sparire nuovamente alla fioritura. Sembrerà quindi verificarsi l’assurdo caso in cui i frutti compaiono qualche mese prima dei fiori, mentre in realtà quei frutti sono relativi alla fioritura dell’anno precedente! I Crocus invece, come avviene nella maggior parte dei casi, hanno le foglie presenti contemporaneamente alla fioritura. Attenzione però, perché ci sono delle eccezioni che possono portarci sulla pista sbagliata. In Crocus ligusticus le foglie sono assenti alla fioritura, quindi potrebbe confondersi con un Colchicum, ma soprattutto esistono in Italia 3 specie di Colchicum (C.bulbocodium, C.cupanii e C.triphyllum) che hanno foglie presenti in concomitanza dei fiori! Ho notato poi, con preoccupazione, che molte persone utilizzano come carattere distintivo il periodo di fioritura. Ebbene, innanzitutto precisiamo che il periodo di fioritura non è un carattere costante e sicuro poiché può essere influenzato da diversi fattori come il clima di quell’anno, l’altitudine, la latitudine, etc. Normalmente si tende a considerare il Colchicum a fioritura estiva, mentre il Crocus a fioritura primaverile, ma questo è vero solo in parte. Innanzitutto per molti Colchicum la fioritura può prolungarsi fino ad ottobre-novembre, mentre in alcuni casi (Colchicum bulbocodium e Colchicum triphyllum che fioriscono tra gennaio e aprile) la fioritura addirittura si sovrappone completamente a quella dei Crocus. Alcuni Crocus inoltre (Crocus thomasii, Crocus ligusticus, Crocus longiflorus) sono a fioritura autunnale (settembre-dicembre), dunque la loro fioritura si sovrappone a quelle di molte specie di Colchicum. Riepilogando l’unico metodo sicuro per distinguere un Crocus da un Colchicum è contare il numero degli stami che sono 3 nei Crocus e 6 nei Colchicum (e no degli stimmi che sono 3 sia nei Crocus che nei Colchicum)
FORMULE FIORALI: Crocus *, P 3+3, A 3, G (3), ovario infero
Colchicum *, P 3+3, A 6, G (3), ovario supero
Periodio di fioritura delle principali specie italiane di Crocus e Colchicum Crocus suaveolens gen-mar
Crocus biflorus gen-apr nov-dic
Crocus variegatus gen-mar
Crocus vernus mar-giu
Crocus thomasii set-dic
Crocus ligusticus ago-ott
Crocus longiflorus set-dic
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